Un appartamento nel cuore cittadino, in un’antica casa a corte: i soffitti a cassettoni, retaggio del passato che fu, costituiscono l’elemento caratterizzante che informa l'atmosfera ed il tono intorno al quale far ruotare la costruzione di tutto il resto dell'arredamento.
Un tale contesto rappresenta una ricchezza ma anche un limite ergo ho voluto giocare tra integrazioni e contrasti.
Ho desiderato enfatizzare la luminosa esposizione impiegando una pavimentazione generale in gres dal colore neutro polveroso con trama leggermente in rilievo (effetto sabbia del deserto) in associazione ad una pittura a calce color “uovo di struzzo” in modo da preparate lo scenario ideale per giocare con misurate tinte accese.
È importante introdurre una varietà di motivi e trame, compensare il rigido con il morbido, il ruvido con il liscio ed il lucido con l’opaco per creare profondità e dinamismo: non è solo il colore a caratterizzare un interno, anche sapienti arredi aiutano a plasmare un ambiente interessante, al contrario i troppo vuoti e i troppo pieni possono sbilanciare l’idea iniziale e rendere lo spazio anonimo o caotico. Emblematica la mia scelta di rottura per il pavimento dei due bagni nonché dei rivestimenti a parete: motivi geometrici alternati a boiserie per donare una sofisticata connotazione decorativa.
La scelta degli arredi è ricaduta su pezzi iconici alternati ad antichi con predominanza di ricercate linee moderne: un mix eclettico reciprocamente esaltante. Inserire arredi di designer acclamati è un segno distintivo, il riconoscimento di un particolare valore: fermarsi su un pezzo topico e farlo entrare nel proprio panorama domestico significa possedere un frammento di storia. Il tavolo da pranzo LC6 di Le Corbusier (anno di progettazione 1928) è attorniato da sedie concepite dai grandi maestri del design: dalle Hill house by Mackintosh a capotavola (1902) al susseguirsi delle serie 7 di Arne Jacobsen (1955). A parete il comò ottocentesco in stile impero si armonizza con il coffee table di Noguchi (1944) posto innanzi al moderno divano in pelle Bond di Valdichienti; a completare l’arredamento della zona tv ho progettato un mobile sospeso per alloggiare le apparecchiature elettriche con ante in rovere antico e scheletro color lino opaco: tutta la composizione è suggellata dalla presenza di un prezioso Tabriz 60Raj dai rilucenti ricami in seta. Fondamentale l’impiego dei tappeti per definire le differenti aree nonché caratterizzare gli ambienti: creano contorni, disegnano un percorso, delineano le prospettive ed il loro tessuto conferisce quella ricercata sensazione di calore e ricchezza donando personalità all'abitazione.
Lo studio “passante” riprende l’essenza legnosa della zona giorno nella libreria da me disegnata per sfruttare al millimetro lo spazio a disposizione: un’autentica quinta di libri di grande impatto sullo stile di una stanza, ma anche sulla vita di una casa. Un Bukara russo ricopre la pavimentazione generale ed è sormontato da una antica scrivania da ufficiale britannico in mogano con piano in pelle verde bordato da motivi floreali ad oro cui è stata accostata l’iconica sedia Brno di Van Der Rohe (1929).
La cucina è stata strutturata con un’accessoriata isola centrale dotata di doppio lavabo e piano cottura a gas servito da una cappa a scomparsa incassata nel top per coniugare performance a libertà visiva siccome desideravo non ancorarmi ai cassettoni; le colonne a parete rispettano una pensata simmetria ad incorniciare il centrale ed imponente frigo americano volutamente inserito come elemento di rottura. L’illuminazione interna e i completi accessori per stipare vettovaglie e derrate permettono di ottenere funzionalità, ordine ed eleganza. Ho ricreato nel sottoscala una ridotta ma piacevole zona pranzo per i pasti quotidiani: un essenziale e contemporaneamente materico tavolo quadrato in noce canaletto cui ho accostato le sedie Sandow di René Herbst (1930).
A completamento dell’atmosfera si susseguono in tutte le stanze corpi illuminanti di design e pratiche grucce piegate su sé stesse a mo’ di porta lampada nell'attesa di completare gli ultimi acquisti; le pareti sono state vestite da eterogenee opere d’arte che esprimono personalità e impreziosiscono ogni spazio con un tocco di stile ed originalità in quanto uniche, rendono la casa diversa da tutte le altre. La scelta dei termo arredi si allinea a questa visione artistica: vere e proprie sculture di calore, performanti e decorative si alternano visivamente in tutte le camere con cromie e materiali differenti.
Prossimamente verranno completati la camera da letto ed il relativo bagno en suite dunque saranno oggetto di un apposito approfondimento.